Una tesi in 3D
15/04/2013 Lascia un commento
Un caso molto emblematico di quanto si possa ottenere con la stampa 3D è quello di Luca, un giovane laureato che ha “abbattuto i costi” rispetto alla prototipazione rapida, presentandosi alla tesi di laurea in Ingegneria Edile e Architettura all’Università di Bologna con una “torre” alta oltre 50 Cm. che “verte sul progetto di un grattacielo, a funzione direzionale, nella metropoli di Shenzhen, Cina”, modello stampato a sezioni con i nostri sistemi.
Aggiungo il link della pagina ufficiale del sito dove c’è la stesura della tesi, la quale merita di essere portata in evidenza per la genialità e la competenza con la quale è stata creata.
http://www.pedrielli.org/?p=66
Una sintesi dello stesso “Autore” per avere un’idea di massima….
La tesi verte sull’applicazione della soft kill option (SKO) nella progettazione architettonica, esplorando dal punto vista estetico e compositivo le potenzialità di uno strumento meramente ingegneristico, indagando attraverso l’esplorazione e la ricerca sperimentale un metodo sistematico che permetta di riprodurre e gestire spazialità morfologicamente complesse e topologicamente coerenti. Nel dettaglio la SKO è un metodo matematico che simula il processo di crescita di fonti naturali energetiche e biologiche, impiegato soprattutto nel campo della meccanica per ottimizzare le quantità di materiale da sfruttare.
Alcune fasi della tesi…

Nella foto è mostrato l’oggetto che ha ispirato il tema di ricerca: l’erosione, in particolare i tafoni, fenomeno naturale erosivo che prolifera lungo le aree litologiche costiere. Ciò che si può notare sono queste venature che separano una cavità dall’altra. Queste appunto non sono altro che le parti della roccia dove si sono concentrati gli sforzi di compressione interni (dovuti a carichi esterni e/o al peso proprio della roccia stessa) conferendo maggior resistenza alle zone non erose. L’equilibrio energetico determinatosi tra vuoto e pieno da vita a morfologie spaziali uniche sia considerate singolarmente, sia prese come mutua combinazione delle stesse, perchè create tutte dallo stesso identico processo generativo garantendo quindi una fortissima coerenza topologica ed espressiva.
Questa coerenza ho cercato di tradurla in scala architettonica.

La foto mostra nel dettaglio l’interfaccia dello strumento: quindi un “canvas”, dominio di calcolo (limiti del problema), in rosso i vincoli, in blu le zone caricate da un’azione perpendicolare rispetto il piano dello schermo, in gallo quelle caricate parallelamente e in viola quelle caricate perpendicolarmente e coassiali rispetto ai vincoli retrostanti. Il tutto discretizzato attraverso enne unità voxel definite da una risoluzione che è determinante ai fini dell’accuratezza di calcolo.
Una vera tesi in 3D…. complimenti Ing. Luca!!!!
Il sito http://www.pedrielli.org
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